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Il ruolo dei nonni nella vita dei nipoti

Nessuno può fare per i bambini quel che fanno i nonni: essi spargono polvere di stelle sulla vita dei più piccoli

I nonni sono persone uniche, affettuose e insostituibili.

Patrimonio inesauribile di amore incondizionato, comprensione, gentilezza, pazienza, umorismo, confort, esperienza e lezioni di vita. Averli o averli conosciuti è senza dubbio una preziosa fonte di arricchimento personale

Depositari della storia familiare di ognuno di noi. Possiedono e custodiscono quella incomparabile saggezza che li porta a dispensare consigli sempre “attuali” nonostante il gap generazionale e sempre dettati dal cuore.

Ottimi interlocutori ed ascoltatori, pronti ad aiutare i nipoti nelle difficoltà ed anche a viziarli. 

Per me è ancora oggi entusiasmante e commovente ricordare la felicità che leggevo nei loro occhi nel vedermi e come proprio in quegli occhi riscoprivo, ogni volta, le mie radici.

Quella stessa felicità la leggo oggi negli occhi dei miei genitori, frattempo diventati nonni.

Da un punto di vista psicologico, il ruolo di nonno/a risponde ad almeno tre funzioni: come figura di sostegno per i genitori che lavorano, come figura di “radice” cioè di legame con la storia famigliare di appartenenza e, non da ultimo, come figura di recupero affettivo poiché il nonno/a non ha quella responsabilità diretta dell’educazione del nipotino che aveva da papà/mamma.

Non è un caso che in loro onore sia stata istituita nel 2005 una ricorrenza civile, la Festa dei Nonni, che si festeggia il 2 Ottobre. In questa data, non per coincidenza, la Chiesa celebra gli angeli custodi.

I nonni, inoltre, hanno tendenzialmente un ruolo fondamentale pure nella fase patologica della crisi che può colpire il rapporto coniugale o di coppia dei loro stessi figli. Sono in grado non solo di supportarli economicamente e emotivamente nel percorso separativo, ma anche di continuare a rappresentare per i nipoti un punto di riferimento stabile in un momento così delicato di transizione.

Purtroppo, nelle separazioni giudiziali sovente capita che i coniugi cerchino di escludere o allontanare dalla vita dei loro figli i nonni-genitori dell’ex. Noncuranti della sofferenza che così arrecano al figlio, già provato dalla situazione.

E ciò, ove non tempestivamente ed adeguatamente gestito, può seriamente ostacolare il rapporto nonno-nipote e ledere il diritto di quest’ultimo di relazionarsi con i propri nonni, materni e paterni, così come sancito dagli artt. 315 bis c.c. e 337 ter c.c. (e ribadito al punto 1 della “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori”, approvata nel 2018 dall’AGIA).

Vero è che i nonni possono tutelarsi per via legale ex art. 317 bis c.c.

Altrettanto vero è, però, che per loro, in questi casi, può rivelarsi utile la mediazione in famiglia. Uno spazio neutro in cui i genitori che vivono, in prima persona, il momento della separazione e i nonni che indirettamente ne subiscono gli effetti hanno la possibilità di confrontarsi e esprimere emozioni, bisogni e aspettative circa il ruolo che, in futuro, intendono avere nella vita di figli e nipoti. In un clima non direttivo, non valutante, di reciproco rispetto. 

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