Antonella inizia la seduta esprimendo a Riccardo la sua difficoltà nel gestire i figli il lunedì in quanto scossi dai fine settimana passati dal padre, in particolare nell’ultimo. Emerge che Riccardo nel fine-settimana ha deciso di rimanere a dormire con i figli a casa di Chiara perché era il suo compleanno (di lui). Aggiunge che i figli sono stati i primi a chiederlo. Antonella è assolutamente contraria e indignata rispetto alla libertà con cui Riccardo ha deciso di intensificare i rapporti fra Chiara e i bambini.
Il mediatore riporta la questione sulla scelta di Riccardo e quindi gli chiede quale sia il suo desiderio. Riccardo ammette che vorrebbe andare a vivere da Chiara, ma non subito, tra almeno un anno. Antonella si irrigidisce dicendo che lui non può andare fuori Milano con i figli. Anzi, afferma di fare appello alla legge per togliergli l’affido condiviso se dovesse cambiare residenza. Il mediatore chiede a Riccardo se ne avesse mai parlato prima con Antonella. Riccardo risponde negativamente.
Il mediatore sceglie di arrivare al nocciolo del problema chiedendo ad Antonella:
“Aiutami a capire. Non vuoi che Riccardo vada a vivere fuori Milano a causa della distanza?”
Poiché Antonella afferma che quella non è la motivazione, il mediatore riformula la domanda in modo diverso e cerca di definire il problema:
“Antonella, non ti fidi di Riccardo perché non ti dice le sue intenzioni?”
Antonella conferma di sentirsi in ansia per il fatto di non sapere che cosa accadrà ai bambini quando sono con il padre.
Emerge come si sia creata una situazione di stallo
Riccardo è bloccato dal timore che informare Antonella porti a impedimenti, liti, minacce e che queste finiscano col colpire i figli.
Antonella, scoprendo le cose all’ultimo momento si sente privata del suo ruolo genitoriale e minaccia ripercussioni legali legate alla cura dei figli.
Il mediatore decide di agire sulle dinamiche negoziali delle parti attraverso il caucus. Vuole impedire a entrambi una discussione in cui possano interrompersi a vicenda o “perdere la faccia” di fronte all’altro.
Antonella, che esalta l’aspetto legale per guadagnare potere su Riccardo, deve essere informata sulla normativa, dunque il mediatore le parla per prima.
Le chiede quanto sia importante per lei poter decidere dei figli insieme a Riccardo, pur tenendo in considerazione che quando sono da lui, Chiara possa essere presente.
Questo risulta essere il suo bisogno principale e il mediatore le chiede di poterne parlare nella seduta congiunta. Antonella acconsente.
Nell’incontro con Riccardo, invece, il mediatore gli chiede come mai non comunichi ad Antonella le sue intenzioni riguardanti i figli. Riccardo spiega che non lo fa perché teme le reazioni di Antonella.
Il mediatore chiede quindi se si sia accorto che quando poi Antonella viene informata dai figli è ancora più offesa. Sia per l’eventuale decisione non concordata insieme, sia per la modalità con cui Riccardo si è comportato nei suoi confronti, che di fatto la sta escludendo.
Il non comunicarle apertamente i propri piani riguardanti i figli non fa altro che irrigidire la posizione di Antonella. Riccardo lo ammette.
Il mediatore lo invita a considerare una strategia migliore, dato che il suo obiettivo era quello di avere una relazione più serena con Antonella. Chiede anche a Riccardo di poter lavorare insieme ad Antonella, nella seduta congiunta, sulla ricerca di una modalità migliore per comunicare con Antonella. Riccardo acconsente.
Tornando alla seduta congiunta
Il mediatore chiede a entrambi di restare trasparenti sui propri bisogni e di scegliere strategie aperte e collaborative.
Aggiunge di aver apprezzato gli sforzi fatti fino al momento per segnalare i loro bisogni e ammettere le loro difficoltà.
Gli ricorda che il proprio compito è quello di stare loro accanto.
Chiede quindi ad Antonella se ha capito che il suo bisogno è quello di poter pianificare l’educazione di Luca e Diletta insieme a Riccardo e di sapere dove sono quando non sono con lei.
Chiede a Riccardo di verificare se il suo bisogno sia quello di sentirsi amato e apprezzato dai figli, nonché facilitato da Antonella per riuscire a stare il più possibile accanto a Luca e Diletta.
Entrambi confermano che il mediatore li ha capiti
Viene ripresa con maggiore serenità la questione della distanza dalla città in cui vivono Antonella e i figli, del paese in cui abita Chiara, presso la cui residenza Riccardo vorrebbe trasferirsi.
Trattando la questione della distanza, il mediatore arriva alla domanda nodale che riguarda Riccardo:
“È tua intenzione trasferirti, quando?”.
Riccardo risponde che l’idea c’è, ma che è ancora presto. Potrebbe essere per settembre prossimo, ovvero il prossimo anno scolastico. Il mediatore chiede se questo trasferimento implicherebbe anche un cambiamento dei turni di cura dei bambini.
Attuali turni genitoriali
Antonella vorrebbe che i figli restassero sempre in città quando sono dal padre per non doverli svegliare troppo presto la mattina.
Tuttavia stando dal papà prevalentemente nei fine-settimana il problema dell’alzata per la frequentazione scolastica è relativo a soli due giorni al mese.
Dal piano organizzativo attuale emerge, invece, come la coppia sia ancora invischiata nel passato.
La difficoltà di Antonella è relativa alla gestione dei momenti in cui il padre si presenta a prendere i figli.
Grazie alla domanda del mediatore rivolta a capire che cosa potrebbe aiutarli a mettere la parola fine al passato, la moglie dichiara di desiderare di non vedere, né sentire più l’ex-marito.
Pensa che così potrebbe farsi un’idea diversa di lui, una nuova opinione basata sulla sua immagine di padre e dimenticare quella di compagno.
Antonella è ancora molto agitata e sofferente e Riccardo partecipa solo per amore dei figli.
Entrambi faticano a stare nella stessa stanza senza rivangare il passato.
Sulla scorta dei compiti personali emersi – Antonella vuole cercare di concentrarsi sull’immagine di Riccardo solo come padre e Riccardo vuole cercare un modo adatto per comunicare con Antonella – termina la seduta.