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Storie di Mediazione. “Ti sei consolato troppo in fretta” – Seconda seduta

Subito dopo la prima seduta è stata effettuata una seduta successiva, a settembre, dove è emerso nuovamente il problema di Antonella, ma con una sfumatura diversa.

Riccardo aveva imposto ai figli la presenza della nuova compagna fin da subito, dormendo addirittura tutti nella stessa stanza. Il passato, torna nei ricordi di Antonella e nelle discussioni con Riccardo.

Il mediatore chiede ad Antonella il permesso di fare un’introduzione con un espresso riferimento alla telefonata ricevuta durante le vacanze.

Antonella aveva cercato di incontrare Chiara, ma Chiara si era rifiutata se non fosse stato alla presenza del mediatore. Il mediatore era in ferie e quindi non era stato possibile.

Il mediatore chiede alle parti di chiarirgli il loro problema comune e chiede conferma sul suo ricordo che il loro obiettivo principale fosse la tutela della serenità dei figli. Aggiunge che Antonella, in particolare, manifestava il bisogno che Riccardo trascorresse più tempo da solo con loro. Fa molti complimenti alla coppia riconoscendo a entrambi di aver dimostrato da subito molto affetto per Luca e Diletta, nonostante fossero arrivati da lei con prospettive e posizioni diverse.

Con una domanda sui figli, coinvolge tutti e due ed entra nel vivo della seduta:

“I vostri bambini sono molto vivaci, vero?”.

Entrambi annuiscono

“Mi racconti come sono andate le vacanze, Riccardo?”.

Riccardo racconta per sommi capi le vacanze. Antonella aggiunge che i bambini sono stati felici di rientrare ma che soffrono ancora di dover trascorrere il loro tempo in due case diverse, con l’incomodo di doversi spostare spesso. Sottolinea di provare pena per i bambini con la valigia, anche se i suoi non sono ancora così.

Antonella non manifesta rabbia o rancore, trasmette però una profonda sofferenza nel riconoscere questa condizione dei propri figli.

Il mediatore sceglie di alleggerire la tensione legata al fatto che tutti i figli dei separati facciano avanti e indietro, che sia una volta all’anno, al mese, alla settimana. Normalizza gli spostamenti ricordando che anche tutti gli altri bambini facciano avanti e indietro, per il proprio bene:

“Del resto si va a scuola tutti i giorni e gli zainetti pesano!”.

Entrambi riflettono.

Riccardo comunica un problema: riporta alcune frasi di Luca che a suo avviso fanno eco ad altre sentite dalla mamma.

Il tema più ricorrente è quello del denaro (già emerso nella prima seduta). Antonella, secondo lui, se ne lamenta spesso di fronte ai bambini.

Il mediatore prova a chiarire il bisogno nascosto dietro la sua posizione con una serie di domande:

“Che cosa ti spiace di più di quando Luca ti dice cose di questo tipo?”,

Riccardo esprime il suo dolore nell’apparire negativamente agli occhi di Luca.

Il mediatore riassume e poi:

“Se non foste una coppia in conflitto come gestiresti questa situazione con Luca?”.

L’intento è quello di eliminare il problema/giustificazione della separazione coniugale per stimolare le capacità educative di Riccardo e Antonella.

La strategia funziona ed entrambi ammettono che occorra aiutare Luca a non caricarsi dei problemi economici della famiglia. Il mediatore, allora, scusandosi anticipatamente per il fatto che possa sembrare un interrogatorio, domanda a Riccardo:

“Quando Luca ti dice frasi del tipo, la mamma non può fare certe cose perché tu non le dai i soldi. Qual è il passo successivo?”.

Riccardo riflette in silenzio.

Antonella coglie la necessità di aiutare Riccardo per arrivare ad aiutare Luca. Ma, poiché percepisce il denaro come fonte sicurezza (Riccardo percepisce uno stipendio molto più alto rispetto al suo), la sua dignità e il suo orgoglio la portano a manifestare il suo risentimento nei confronti dell’ex-coniuge, che può offrire ai figli agi e vizi non più alla sua portata.

La strategia di attacco diretto e indiretto che utilizza ne fa cogliere un aspetto quasi vittimistico ogni volta che ribadisce la sua impossibilità per il futuro di competere con il tenore di vita offerto dal padre. Di conseguenza, la paura dell’incertezza per il futuro si riversa inevitabilmente sui figli (Luca in particolare), che vivono a loro volta il denaro con ansia.

Riccardo cerca di rassicurarla facendole capire di non essere in competizione con lei.

Il mediatore riformula e nel contempo sdrammatizza le accuse di Riccardo ad Antonella, che pare realmente preoccupata dagli aspetti economici. Riccardo esprime nuovamente il dubbio che i disagi di Luca provengano dalla mamma e il mediatore riformula:

“Tu chiedi ad Antonella di stare più attenta alle espressioni o alle frasi che dice di fronte ai bambini? Ti basta questo?”.

Riccardo annuisce.

Il mediatore chiede allora ad entrambi:

“La situazione economica è ormai decisa? Volete che ne parliamo insieme?”

Antonella afferma che non ne vuole parlare perché ciò che le importa di più sono i figli. Riccardo sembra rasserenarsi.

Il mediatore sceglie, quindi, di riportare la coppia alla domanda iniziale:

“Qual è il vero problema per il quale si sono rivolti a lui, al di là delle frasi di Luca, che essendo il maggiore è più cosciente della situazione in atto?”.

Antonella e Riccardo si guardano, quindi il mediatore chiede:

“Che cosa personalmente sarebbe in grado di fare, ciascuno di voi per far stare meglio i figli?”

In particolare chiede a Riccardo

“Come pensi di poter rassicurare Luca sulla sua preoccupazione dei soldi”.

Riccardo fa l’esempio della paghetta settimanale del figlio, a titolo di dimostrazione. Antonella torna sull’argomento economico raccontando una serie di aneddoti relativi alle ultime vacanze a causa dei quali ha provato un grosso senso di frustrazione.

È chiaro che Riccardo e Antonella non hanno affrontato il conflitto legato alla gestione del denaro, ma non desiderano farlo quindi il mediatore deve rispettare il loro volere.

Il mediatore prima riconosce il problema di Antonella con dignità: non può competere economicamente con Riccardo. Poi cerca nuovamente di riportarla con lo sguardo rivolto al futuro attraverso alcune domande chiarificatrici, poste ad Antonella prima e poi ad entrambi:

“Il tuo tenore di vita con i bambini è drasticamente diminuito rispetto a quando stavate insieme? Come potreste riuscire a migliorare la vostra vita dal punto di vista economico? Avete delle assicurazioni su cui poter contare?”.

Riccardo sembra sollevato dall’argomento e conferma che tutte le spese per la salute di Antonella e dei figli sono coperte dalle sue assicurazioni. La tensione si stempera.

Anche Antonella deve riconoscere il dato di realtà: le spese per la salute e per le necessità dei figli sono coperte.

Riccardo coglie il miglioramento del clima relazionale e si inserisce con un argomento nuovo, spingendo Antonella all’angolo.

Racconta quanto accaduto al ritorno dalle vacanze in aeroporto.

Si coglie nuovamente la sofferenza di Antonella per il distacco di 15 giorni dai figli, ma anche l’incapacità di Riccardo nel gestire queste situazioni.

Antonella è riuscita ad entrare nella zona ritiro bagagli e ha “abbracciato via” i bambini portandoli all’uscita e subito a casa propria, impedendo i saluti al padre. Di Chiara non ne parla nessuno dei due.

Il mediatore coglie la mancanza di generosità fra Antonella e Riccardo e chiede:

“Chi dei due è disposto a facilitare all’altro il compito genitoriale, per amore dei figli?”.

La mancanza di fiducia da parte di Antonella è ancora palpabile. Il mediatore sceglie di normalizzare. Afferma che le cose potrebbero migliorare nel futuro a patto che riescano a “costruire, a essere positivi e collaborativi.

Chiarito l’obbiettivo, il mediatore pone in rilievo la strategia: ascoltarsi e capirsi vicendevolmente per ricostruire, tassello su tassello, la fiducia reciproca persa, partendo da un 5%, per poi passare a un 10% e così via, anche senza arrivare al 100%.

Antonella sembra reagire positivamente e in modo propositivo a questo discorso che conclude l’incontro.

Il mediatore in questo incontro ha accompagnato la coppia genitoriale che ancora non è pronta ad affrontare congiuntamente l’educazione dei figli (si percepiscono con troppa diffidenza).

Antonella ha perso fiducia in Riccardo nel momento in cui è entrata Chiara nella sua vita. Riccardo teme le sfuriate di Antonella e ciò che potrà dire ai figli sul proprio conto.

In mediazione sono solo le parti a poter decidere del proprio cambiamento, dunque il mediatore dopo aver messo in evidenza la necessità di ricostruire il rapporto di fiducia ed averne chiarito il perché, lascia alle parti la responsabilità di scegliere che cosa fare delle informazioni ricevute.

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