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Natale con i tuoi

Natale con i tuoi

Quando il Natale si avvicina, alcuni sorridono e sognano la magia delle luci, il sapore dei cibi e dei dolci che gusteranno, il piacere del rivedere le persone care.

Altri, sentono salire l’ansia al pensiero che Natale si avvicina, perché? Perché occorre prendere molte decisioni: partecipare o non partecipare a pranzi, cene, impegni dei colleghi di lavoro, e a quelli della propria famiglia? È giusto presenziare a quelli della famiglia del partner?

Natale mette alla prova le nuove unioni e segnala le crisi delle unioni più datate: Natale con i tuoi… ma, a parte i genitori e i familiari più stretti, chi possiamo considerare “nostri”? Il nuovo compagno di mia madre? La seconda moglie di mio padre? E se accettare l’invito di un congiunto mi mettesse in condizione, pur senza volerlo, di “schierarmi” e causare un dispiacere?

Anche nella vita di coppia il Natale è una festa importante e a volte delicata. Le festività offrono molti giorni liberi da trascorrere insieme, ma che fare se stare insieme significa essere costretti a una convivenza forzata con chi sentiamo esserci ormai distante, o peggio ostile?

Se la coppia è in crisi, nel recarsi dai parenti occorre scegliere se fingere che tutto va bene, oppure esternare l’attuale difficoltà oppure ancora, magari per la prima volta, non partecipare alla riunione familiare con i propri parenti o agli impegni della famiglia del partner.

Il Natale mette alla prova i nodi irrisolti nei rapporti familiari, l’aspettativa idealizzata mantenuta viva nei periodi di assenza di contatto si scontra con la realtà concreta: i miei parenti mi rispecchiano una immagine di me che mi piace, o non mi piace? Stare nella mia famiglia allargata mi procura un senso di appartenenza o mi fa sentire ancora più alieno?

C’è anche chi lavora e non può tornare a casa. L’essere lontano e non poter raggiungere la propria famiglia d’origine, procura un senso di solitudine o di libertà?

Qual è la giusta distanza, o al contrario la giusta vicinanza quando si è genitori separati? Considero ancora il mio/la mia ex come famiglia? I figli sono felicissimi di vedere insieme riuniti la mamma e il papà quindi perché non trascorrere il Natale insieme? Ma se poi si illudono che i loro genitori separati torneranno insieme? I figli, a prescindere, continueranno sempre a pensare: “Che bello sarebbe se i miei genitori si volessero ancora bene!”. E i genitori? È vero per entrambi che i sentimenti di attrazione per il/la partner sono tramontati irrimediabilmente?

Le risposte alle domande che qui vengono proposte sono segnali della salute dei rapporti familiari. Il Natale è un grande attivatore di significato per la famiglia.

Il Natale raccoglie i parenti attorno al presepe o all’albero, dà occasione di rivedere chi è lontano, di accorgersi che il tempo passa e che non scorre nello stesso modo ovunque. È un bene per alcuni, doloroso per altri.

Natale è il momento della nostalgia, a volte per ricordare chi è assente e sorridere al pensiero dell’ultimo incontro, altre dà un peso ancor più insopportabile alla solitudine.

Natale è la festa dei più piccini di casa, che credono ancora nella magia e nell’impossibile viaggio di Babbo Natale nel cielo su una slitta prima e poi giù per il camino fino a portare i regali  e lasciarli sotto l’albero. Quanta infanzia perde un bimbo quando sa che Babbo Natale non esiste?

Natale con i tuoi

E noi che siamo ormai adulti, che cosa vorremmo ricevere in regalo? Quale significato diamo al dono offerto e ricevuto? Strumento tattico, messaggio rivelatore o fastidiosa incombenza?

Aprire i regali insieme ai propri familiari è parte del Natale, ma per chi è cattolico Natale è il giorno più felice dell’anno. Gesù, figlio di Dio, ogni anno discende in mezzo a noi per indicarci la via della salvezza e darci l’esempio: si è preso cura dei più deboli e dei malati, e ci ha chiesto:

“Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi!”.

Buon Natale

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