La separazione segna la fine di una relazione di coppia, una via di uscita da una condizione non più accettabile e che spesso comporta sofferenza per tutti i membri della famiglia.
UNA SCELTA CONDIVISA
La separazione dei genitori, indubbiamente è un momento critico per un bambino, ma se si tratta di una scelta condivisa e la mamma e il papà mantengono un atteggiamento cooperativo, l’impatto che può avere nella vita di un figlio è notevolmente ridotto. A seconda dell’età, i figli possono avere bisogni diversi e reagire in modo diverso, tuttavia vi è un minimo comune denominatore: il bisogno di certezze. I figli hanno bisogno di sapere che nulla cambierà nel rapporto con la mamma e con il papà, che continueranno ad essere amati come prima, che i genitori non si stanno separando da loro.
LE PAROLE COME ARMA DI GUERRA
I figli non sono mai estranei alle vicende familiari e subiscono emotivamente il conflitto soprattutto se nei momenti di crisi, il dialogo tra i coniugi si fa duro e le parole diventano pietre, arma contundente da scagliare per ferire l’altro/a, per screditarlo o denigrarlo.
Questo incontrollabile tsunami di emozioni è destabilizzante, lascerà cicatrici profonde e indelebili che segneranno la fragile psiche di un bambino.
QUALI SONO LE FIGURE PROFESSIONALI DI RIFERIMENTO
In questi casi è possibile fare affidamento su diverse figure professionali, mediatori familiari, coordinatori genitoriali, psicologi e consulenti legali. Affidarsi a queste figure può essere da un lato rassicurante, perché le parti sarebbero in condizione di conoscere quali sono i propri diritti e i propri doveri, quali ripercussioni può avere una separazione conflittuale sui figli, come gestire le proprie emozioni e riaprire i canali della comunicazione, dall’altro può essere determinante affinché entrambi i genitori acquisiscano maggiore fiducia in se stessi e nell’altro come figura genitoriale.
LA COPPIA GENITORIALE
Se la coppia coniugale si dissolve, la coesione della coppia genitoriale nella gestione dell’impatto del trauma sui figli deve essere ben salda.
Come placare l’ansia da separazione, come colmare il senso di lutto, di vuoto e di perdita, come rassicurare i figli quando si staglia sempre più nitido all’orizzonte il crollo di ogni certezza quotidiana, della disgregazione del nucleo familiare?
Come detto, la sofferenza per la separazione dei genitori, più che derivare dalla separazione di per sé, deriva da come questa viene vissuta e gestita dai genitori. I figli sono attenti osservatori e assorbono come spugne le ansie, le paure e l’agitazione sia della mamma che del papà. Spesso subiscono pressioni, vengono chiamati da ciascun genitore a dimostrare lealtà e si trovano costretti a mentire per non ferire l’orgoglio e la sensibilità della mamma o del papà, vengono coinvolti come messaggeri del conflitto.
Non coinvolgere i figli nel conflitto coniugale e aiutarli a comprendere che nella riorganizzazione dell’assetto familiare il legame con loro non sarà dissolto è il primo passo.
La coppia genitoriale che mantiene una relazione cooperativa, restituisce ai figli quella stabilità emotiva indispensabile nelle situazioni di stress familiare che precedono e accompagnano le fasi della separazione.
Se la coppia genitoriale riesce a riorganizzare il nucleo familiare con regole certe e condivise, i figli ne traggono un indubbio beneficio: la chiarezza e l’adeguatezza della comunicazione verbale saranno quel fattore di prevedibilità di cui i figli hanno bisogno per sentirsi al sicuro nel groviglio di emozioni che li attanaglia, per mantenere un legame sereno e duraturo con entrambi i genitori.