Pubblichiamo il secondo laboratorio condotto dalla dott.ssa Paola Lippi per far “giocare con” … le emozioni i bambini in età scolare.
La volta scorsa abbiamo giocato con la paura, un’emozione certamente “scomoda” ma del tutto “normale”, al pari della meraviglia …
Cosa c’è di più bello del vedere il volto sorpreso di un bambino? E perché no, anche di un adulto?
La sorpresa è l’emozione più breve. È ciò che concerne la nostra reazione nel momento in cui interviene uno stimolo o un avvenimento inaspettato.
Dopo l’iniziale stupore, quasi nell’immediato solitamente un’altra emozione si affaccia in noi, dalla felicità al disappunto, secondo la nostra percezione dell’evento.
Non tutti, però, amano ricevere sorprese. Perché vogliono avere sempre il pieno controllo della loro vita, senza rendersi conto che, in fondo, qualche volta è utile venire spiazzati, perché può essere d’aiuto per vedere le cose con altri occhi.
È un’emozione particolare perché stimola la curiosità e l’apprendimento.
Nel laboratorio da me proposto per parlarne, a ogni bambino è stato chiesto di disegnare una valigia dove inserire tutte le sorprese che avrebbero voluto ricevere. Ciascuno di loro ha interpretato questa mia richiesta a suo modo.
C’è chi ha pensato al Natale e ha descritto i regali che avrebbe desiderato; chi, invece, ha fatto riferimento al periodo che stiamo vivendo, ritenendo che una bella sorpresa potrebbe essere la scomparsa del Coronavirus; chi ha guardato al futuro, affermando che un buon lavoro, l’incontro con il vero amore o avere dei figli sarebbe davvero sorprendente…
Dopo aver condiviso con gli altri i loro disegni, nessuno dei bambini ha immaginato emozioni negative di seguito alla sorpresa, ma soltanto felicità.
Alla fine ho proposto ai bambini di creare qualcosa di “magico”: un biglietto d’auguri va inviare a una persona cara, proprio con l’intento di sorprenderla. Il biglietto, infatti, in origine in bianco e nero, improvvisamente diventa colorato.
Tutti erano davvero entusiasti all’idea di poter suscitare un momento di felicità, dopo l’effetto sorpresa. Perché questa emozione davvero non ha età.