Pubblichiamo il primo di un ciclo di laboratori condotti dalla dott.ssa Paola Lippi con bambini in età scolare. Il progetto è quello di “giocare con” … le emozioni.
Allenare i bambini a saperle riconoscere e gestire attraverso attività ludiche, accresce la loro autostima, facilita la comprensione dei loro sentimenti e ne migliora le competenze sociali.
Nel primo di questi laboratori si intende “giocare con …” la paura! Vediamo come…
La paura è un’emozione primaria, in quanto collegata all’esigenza di sopravvivenza e guidata dall’istinto, concetto che accomuna gli esseri umani al resto degli animali.
La paura è utile proprio perché permette di avvertire immediatamente una situazione di pericolo, attivando il nostro cervello e facendoci reagire!
Ognuno di noi ha avuto e ha le proprie paure. Alcune sono di origine traumatica, altre di natura psicologica, non oggettive, le cui cause sono nascoste nei meandri del nostro inconscio, spesso riconducibili al periodo dell’infanzia.
Se avere paura, quindi, è di per sé naturale in quanto meccanismo di difesa verso ciò che ci può minacciare, per contro può diventare patologico nel momento in cui condiziona e limita il nostro vivere, paralizzandoci in molte situazioni.
Quello su cui dovremmo riflettere è che provare emozioni negative e “scomode” non è sbagliato. Tentare di rifiutarle in realtà pregiudica l’interezza del nostro percorso di vita, che è fatto anche di queste, perché ognuna ha una sua precisa funzione.
Riuscire a gestirle sarà la chiave per trasformarle in risorse e non ostacoli e affrontare tutte le altre situazioni che si presenteranno a noi.
Dato che diverse paure si iniziano a provare e si sviluppano durante l’infanzia, l’idea di svolgere un laboratorio incentrato su questo argomento e proporlo a bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni mi è sembrato utile per farli sentire parte di un gruppo che condivide dei timori.
Esprimendo ognuno le proprie paure, i bambini si sono sentiti compresi e si sono successivamente scambiati utili consigli per cercare di combatterle.
In modo assolutamente spontaneo hanno condiviso la paura di dormire da soli, la paura del buio, la paura di prendere un brutto voto e la paura della morte.
Con altrettanta spontaneità e autenticità hanno provato a suggerire degli strumenti per poterle superare, come ascoltare la musica, leggere una storia allegra, concentrarsi su pensieri felici e bei momenti vissuti. Sinceramente li ho trovati commoventi.
Al termine di questa esperienza ho proposto loro di creare una lanterna per “fare luce” su queste sensazioni.
È stato emozionante e per loro confortante riscontrare che ciascuno si è portato a casa la consapevolezza che avere paura è assolutamente normale, fa parte di noi e che, in caso di bisogno, avranno qualcuno con cui confidarsi e a cui appoggiarsi per non lasciarsi sopraffare da essa.