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Storie di mediazione. “Ti sei consolato troppo in fretta!” – Orientamento iniziale

È Riccardo che chiama su suggerimento del proprio avvocato. Antonella accetta l’invito di Riccardo di venire all’incontro di orientamento iniziale, senza impegno a proseguire.

Il mediatore si presenta e comincia a spiegare che cos’è la mediazione

Antonella interviene dicendo subito che si detestano. Non crede che qualcuno possa dirle in che cosa sbaglia o come salvare il suo matrimonio: sono separati da quasi due anni.

Il mediatore allora le spiega che il suo ruolo è di ascoltarli, capire che cosa sia loro a cuore e chiarire quale sia il problema comune.

In mediazione si lavora per progettare qualcosa che abbia risvolti concreti. Chiarisce anche che non è una psicoterapia, cosa che, dicono entrambi, hanno già provato in passato prima della separazione.

Ricorda loro che in mediazione non si affronta il passato ma i problemi attuali. Ogni volta si dovrebbe andare a casa con qualcosa di nuovo o di diverso da provare a fare, per vedere se funziona.

Quando il mediatore affronta il discorso economico parlando del costo delle sedute, Antonella sottolinea che, essendo separati legalmente, non sa mai come regolarsi quando, anche in altri ambiti, le viene chiesto il reddito familiare. Il mediatore coglie l’occasione per capire come gestiranno a livello negoziale il piccolo problema del loro contributo economico personale al costo delle sedute di mediazione familiare.

Poi, passa all’analisi della domanda

Chiede che cosa possa portarli a ritenere di aver impiegato bene i propri sforzi in mediazione.

L’esigenza di Riccardo è di ottenere un ambiente più sereno per Antonella e per i loro bambini, Luca e Diletta di 8 e 6 anni. Perché, dice:

“quando la mamma è più contenta i bimbi sono più contenti!”.

Il mediatore riformula mettendo in evidenza il fatto che Riccardo voglia trovare il modo per migliorare il rapporto con Antonella.

Antonella non è assolutamente d’accordo. Ha colto solo le parole iniziali di Riccardo e risponde all’offesa ricevuta contrattaccando. Non ritiene di innervosire i bambini, ma accusa Riccardo di voler controllare la sua vita: è lei che ha subito un tradimento!

 

Il mediatore riformula dicendo che tutti e due vogliono la stessa cosa

Vogliono che i bambini siano sereni e chiede ad Antonella, cogliendo la questione del controllo di Riccardo, se oggi è soddisfatta di essersi separata e vorrebbe riorganizzarsi da sola.

Antonella risponde dichiarando di sentirsi asfissiata dall’ex marito. Luca e Diletta abitano con la mamma. Il desiderio di Riccardo è quello di poterli sentire due volte al giorno per non perdere la quotidianità del rapporto. Per Antonella queste “continue” telefonate, fatte spesso negli orari sbagliati (prima di andare a scuola ad esempio), le rendono la vita stressante.

A questo punto il mediatore chiede:

“Se voi trovaste insieme, in mediazione, un modo di accontentare tutta la famiglia, vi sentireste soddisfatti?”.

Antonella prende la parola con veemenza e racconta che dopo due mesi dalla separazione lui ha trovato una nuova compagna.

È partito con i bambini e “la tipa” per la montagna e hanno dormito tutti nella stessa stanza. Ora si ripropone il problema delle vacanze estive. Lei chiede che ci siano tempi e modi adeguati per far entrare nella vita dei bimbi una terza persona.

Il mediatore notando il fastidio di Riccardo, gli chiede il nome della sua amica e se d’ora in poi ci si possa riferire a lei chiamandola per nome, Riccardo acconsente più calmo.

Poi rivolgendosi ad Antonella riassume quanto da lei detto per dimostrarle di averla ascoltata con attenzione.

Le chiede se desidera pianificare insieme a Riccardo le vacanze estive di Diletta e Luca. Riccardo ribadisce che Antonella è gelosa e distruttiva.

Il mediatore riformula cercando di accogliere i bisogni di entrambi

Sottolinea che Chiara è una persona importante per Riccardo, ed è per questo che è già stata presentata ai bimbi. Contemporaneamente Antonella è diffidente nei confronti di Chiara e coglie che c’è un timore, che Antonella conferma, che è quello di non essere avvertita se succede qualcosa ai bambini, come è già successo, e di sentirsi defraudata nel suo ruolo di mamma.

Riccardo e Antonella confermano e aggiungono i propri commenti sul comportamento dell’altro genitore, che entrambi definiscono negativamente.

Il mediatore sottolinea come, soprattutto il più grande dei figli, Luca, dia ai genitori due versioni diverse di ciò che gli accade. Normalizza il comportamento di Luca. Infatti, non è raro che un figlio della sua età si schieri ora con il padre ora con la madre per lealtà verso la famiglia d’origine.

Così facendo però, se manca armonia e dialogo fra i genitori, il comportamento del figlio può portare ad accrescere le tensioni familiari.

“Diletta, invece, secondo la mamma”,

aggiunge guardando Antonella

“soffre molto e spera che i genitori possano ritornare a vivere insieme. La figura di Chiara non ha che aumentato la sua lealtà verso mamma e papà e l’idea che siano uniti per sempre”.

Antonella, sembra riflettere su queste parole.

Il mediatore chiede loro come sono organizzati i turni di cura dei figli e affronta subito il discorso sulle imminenti vacanze estive

Antonella sente il bisogno di avere rassicurazioni psicologiche sul fatto che i bimbi stiano bene. È la prima volta che stanno lontano da lei per 15 giorni continuativi e vorrebbe che andassero in un posto facilmente raggiungibile, se dovesse succedere qualcosa.

Il mediatore chiede se Antonella ha fiducia in Riccardo e Antonella risponde di fidarsi di lui, ma solo se fosse da solo.  Non si fida di Chiara e teme che, anzi, lo possa distrarre dalla cura dei bambini.

Il mediatore le chiede se queste riserve nascano da osservazioni personali e se conosce Chiara personalmente. Antonella nega di conoscerla e afferma che le sue paure nascono proprio dal fatto di non sapere niente di lei, se non le informazioni che le sono giunte tramite i figli.

Alla domanda del mediatore:

“Ce la faresti a incontrare Chiara?”

posta per porgere le conseguenze concrete delle richieste mosse a Riccardo.

Antonella risponde:

“Sì, se pensassi che ha un cervello! I figli li ho fatti e cresciuti io e se li deve godere un’altra che non è riuscita a farsi una famiglia sua!”.

Qui emerge tutta la sofferenza di Antonella non solo per la separazione dal marito, ma in queste occasioni anche dai figli.

Ugualmente, Riccardo dice che anche per lui è una sofferenza stare lontano dai bimbi, non poterli vedere e sentire sempre, come prima della separazione.

Il mediatore accoglie le loro emozioni e riporta questi loro sentimenti ai dati di realtà

Vivono separati da due anni. La separazione coniugale ha ripercussioni su tutta la famiglia e i rapporti con i figli cambiano. Ricorda poi ad entrambi che i distacchi dai figli sono comunque naturali anche in una famiglia unita, con la scuola, il lavoro, le vacanze estive, e così via.

Aggiunge:

L’importante è continuare a sentirsi vicini anche nei momenti di distacco dai figli, sentirsi una famiglia per loro. È così?”.

Entrambi tacciono pensosi.

Il mediatore richiama l’attenzione al fatto che si tratta di un incontro per capire se fare o meno un percorso di mediazione e chiede se hanno intenzione di tentare la mediazione

Questo, per verificare se anche Antonella intende impegnarsi nel percorso mediativo, dato che è la più sofferente e che non ha chiesto di venire in mediazione.

Riccardo risponde subito di sì, come era prevedibile, ma solo se si mettono i figli al centro. Anche per Antonella i figli sono il motivo per restare in mediazione ma non si fida di Riccardo e le sembra più difficile vedere un percorso da eseguirsi insieme.

Fissano comunque un secondo incontro in tempi brevi per proseguire la pianificazione delle prossime vacanze estive.

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