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Storie di mediazione. “Ti sei consolato troppo in fretta” – Prima seduta

Alla prima seduta, dopo l’orientamento iniziale, arrivano puntuali e compilano i moduli consegnati dal mediatore. Questi li aiuta anche a fugare gli ultimi dubbi sulla mediazione familiare, rispondendo alle loro domande. Il clima appare sereno.

Terminata la compilazione dei moduli, il mediatore fa una breve sintesi di quanto emerso nel precedente incontro e dell’argomento che avevano deciso di affrontare insieme.

Legge le schede, in cui entrambi hanno dichiarato che la cosa che più sta loro a cuore sono i figli, Luca e Diletta. Fa presente che hanno deciso di partecipare alla mediazione per amore dei loro figli.

Il mediatore chiede a entrambi di descrivere quale sia la situazione attuale

Riepiloga chiedendo di confermare se i figli stanno con Riccardo nei fine-settimana e con Antonella per il resto del tempo. Antonella risponde che per lei, in realtà, non è cambiato nulla perché il marito non c’era mai anche quando erano ancora sposati.

Lei fa l’insegnante, quindi ha più tempo libero dal lavoro di lui. Le nonne sono presenti e Antonella ha buoni rapporti anche con la suocera.

Il mediatore riformula circa l’organizzazione e Antonella afferma che la scelta è stata quella di garantire ai figli la presenza della mamma, ma anche quella del papà nonostante i maggiori impegni di lavoro, in città e fuori. Antonella riconoscere che Riccardo è stato molto presente come padre durante il periodo di inserimento alla scuola materna del figlio.

Il mediatore chiede ad Antonella se la scelta di dare la priorità ai figli rispetto alla carriera, oggi le pesi o le faccia ancora piacere. Antonella risponde che le fa piacere. In realtà, afferma, il loro problema coniugale è sempre stato che entrambi si aspettavano sempre qualcosa in più dall’altro.

Ora che Antonella non si aspetta più nulla da Riccardo, si sente molto meglio.

Il mediatore riformula e aggiunge qualcosa che Antonella conferma:

“Sì, ora che non mi aspetto più un aiuto e so di dovermi gestire da sola, non è un problema occuparmi da sola, tutta la settimana, dei figli!”.

Il mediatore, cogliendo il senso dell’impegno e della fatica di Antonella, che non ha per sé neanche un fine-settimana con i figli (solo giorni feriali), le chiede come potrebbe aiutarla Riccardo nella loro cura ed educazione.

Antonella risponde secca:

Sparendo!”.

Antonella dice che la sua vita ora è bellissima, riesce a fare molte belle cose, ma le dà fastidio dover spesso modificare i suoi piani per colpa di Riccardo.

Con questa affermazione il clima cambia e il mediatore riformula per entrambi:

“Vorresti che Riccardo mantenesse fede agli impegni presi, in modo tale da riuscirti a organizzare meglio con i bambini?”.

Antonella conferma e precisa che il momento migliore per lei è la domenica perché Riccardo tiene i bambini fino al lunedì mattina accompagnandoli direttamente a scuola e quindi evita di incontrarlo.

Il momento peggiore per lei è quando deve incontrare Riccardo per prendere i bambini.

“Quindi il problema è incontrare Riccardo, ma ti fa piacere quando i bambini vedono il papà?”

le chiede il mediatore. Antonella conferma e Riccardo si acquieta.

Il mediatore chiede a Riccardo se ci sono cose concrete che potrebbero essere fatte da Antonella o da lui stesso, pensando al bene dei bambini.

Riccardo, alterandosi, dice che vorrebbe che Antonella evitasse di strumentalizzare i figli e di dire loro che lui non paga gli alimenti e altri discorsi che riguardano solo i genitori e che non reputa opportuno far conoscere ai bambini.

Antonella interrompe Riccardo sostenendo che i bambini debbano sapere. Sentendosi offesa dalle critiche di Riccardo sul suo operato di madre sente la necessità di replicare, ma il mediatore la ignora e invita Riccardo a dire cosa vorrebbe fare personalmente lui per i figli.

Riccardo replica biasimando ancora una volta il comportamento di Antonella.

Il mediatore lo prega di evitare di dire che cosa non vuole più, ma di pensare a che cosa vorrebbe

Il battibecco fra Riccardo e Antonella prosegue. Si accusano entrambi di sbagliare come genitori.

Il mediatore sceglie di intervenire con una domanda trasversale e chiede a entrambi quali siano secondo loro, i bisogni dei figli. Antonella dice che il figlio è angosciato per la nuova relazione del padre. Il mediatore riconosce la problematica, che si era già presentata allo scorso incontro.

Chiede a Riccardo se i figli possano avere paura, secondo lui, che il padre si ritiri affettivamente da loro a causa della sua nuova relazione. Riccardo nega che la cosa possa accadere, ma conferma che Luca sia in un periodo di sofferenza.

Emerge il bisogno dei bambini di conoscere il programma settimanale dei momenti che trascorreranno con il padre, che sia per loro di riferimento

Sul punto tutti e due i genitori sono d’accordo.

La mediatrice chiede a Riccardo di descrivere il figlio Luca. Emerge l’immagine di un bambino che si assume molte responsabilità, quasi un “paladino” della mamma e un bambino molto riflessivo.

Il papà vorrebbe proteggere Luca dai problemi dei genitori e quando il mediatore gli chiede come fare, lui risponde che potrebbe parlare in modo positivo di Antonella ai figli.

Antonella sostiene che per Riccardo la nuova compagna sia più importante dei figli, il mediatore riformula:

“Ritieni che Riccardo possa anteporre ai figli un’altra persona e questo ti preoccupa?”.

Emerge la forte rabbia di Antonella che definisce “quella donna”, una “parassita” senza figli suoi e vorrebbe fare la mamma di Luca e Diletta. Antonella esplicita con rabbia la sua maggiore difficoltà: il trovarsi in competizione con la nuova compagna per la cura dei figli.

Riccardo vorrebbe rassicurare Antonella e nega questa possibilità. Dice che la donna è molto gentile con i suoi figli, ma non ha intenzione di rubare il ruolo ad Antonella.

Il mediatore chiede ad Antonella se le dispiaccia che l’amica di Riccardo tratti gentilmente Luca e Diletta. Antonella ammette che si è sentita già usurpata dall’amica di Riccardo come donna e sente di dover arginare qualsiasi sua intromissione almeno rispetto ai figli.

Il mediatore invita Antonella ad aiutarlo a capire concretamente come stia avvenendo la sua sostituzione come madre

Antonella conferma di essere scivolata nel conflitto coniugale. Infatti sposta il discorso sulla ferita ancora aperta di quando, a un centro punto della loro crisi coniugale, avevano deciso di riprovare a far funzionare il matrimonio, ma lui se ne andò di nascosto in vacanza per tre giorni con un’altra donna. Antonella lo è venuta a sapere dal figlio. Da quel momento il rapporto di fiducia si è interrotto. Per questo aveva chiesto la separazione, per “punirlo”.

Il mediatore non riassume il passato descritto da Antonella, ma le chiede come si senta ripensandoci. Antonella non dice nulla, ma si isola guardando a terra.

Il mediatore, dopo qualche istante di silenzio, pone una domanda a Riccardo, riportandoli al qui ed ora e facendo emergere il nocciolo della questione:

“Chiara, in qualche modo, sta cercando di creare una famiglia con te in cui fare da madre a Luca e Diletta?”.

Riccardo risponde di no, che è solo una sua amica.

Il mediatore gli chiede:

“Quanti dei tuoi compiti genitoriali deleghi a Chiara?”.

Riccardo risponde che Chiara è di supporto, ma che non intende delegarle compiti genitoriali.

Il mediatore chiede ad Antonella se vorrebbe che il padre vedesse, a volte, i figli a tre anziché a quattro, senza Chiara, ma Riccardo anticipa Antonella e afferma che questo già succede.

Antonella dice che non si fida più di Riccardo e tanto meno di Chiara che non ha figli e non sa affatto come prendersene cura.

Il mediatore fa presente che entrambi sono in mediazione per amore dei loro figli e chiede se possano riconoscere l’importanza di ricostruire un rapporto di fiducia tra loro come genitori:

“Fidarsi è bello, così Riccardo sa che quando i bambini sono con Antonella sono al sicuro e lo stesso vale per Antonella, che sa che Riccardo vigila sui bambini, prevenendo anche gli errori che, per inesperienza, Chiara potrebbe eventualmente fare. Vero?”.

Dando voce al bisogno di controllo che Antonella esprime rispetto al rapporto tra Chiara e i bambini, il mediatore chiede a Riccardo di descrivere com’è Chiara con Luca e Diletta, sia sul piano emotivo che su quello pratico.

In questo modo il mediatore fa fare ad Antonella una sorta di visita guidata in una giornata tipo della vacanza che Riccardo e Chiara faranno con i bambini in agosto.

Antonella viene accompagnata nel progetto di Riccardo e può “andare a vedere”, trasportato nella realtà, ciò che in questo momento le fa più paura.

Il racconto di Riccardo, descritto attraverso le domande del mediatore ha un effetto molto rassicurante su Antonella. Riccardo le dimostra di aver pianificato molti momenti per stare personalmente da solo con i figli e che è personalmente geloso del tempo che Luca e Diletta trascorreranno con lui.

Successivamente, il mediatore chiede ad Antonella se pensa ancora di voler conoscere Chiara. Lei risponde che non le farebbe alcun piacere, ma sente di doverlo fare per il bene dei suoi figli. Si parla, quindi, di come organizzare l’incontro immaginando la situazione. Dove potrebbe svolgersi, quando, chi sarà presente, i contenuti del colloquio, ecc.

Chiudendo la seduta Antonella chiede che nel prossimo incontro si affronti il tema di come riuscire a comunicare in modo più funzionale con Riccardo, non accorgendosi di averlo appena fatto.

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