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La Comunicazione Non Violenta

Cos’è la Comunicazione Non Violenta (CNV)

Tutti abbiamo imparato a pensare in termini di “giusto” e di “sbagliato”, di “buono” e di “cattivo”, di “premi” e di “punizioni”. Secondo Marshall Rosenberg, ideatore della CNV, tutti noi abbiamo ricevuto un’educazione difettosa, violenta e che genera violenza, perché contraddice la nostra vera natura che è invece empatica e compassionevole.

Come nasce la CNV

Marshall B. Rosenberg (1934 – 2015) racconta così la nascita della Comunicazione Non Violenta. Nel 1943, all’età di nove anni, Marshall si trasferì con la sua famiglia da Chicago a Detroit. Poco dopo essersi trasferiti, scoppiarono nella città dei violentissimi scontri razziali che costrinsero Marshall e la sua famiglia a barricarsi in casa per giorni e che lasciarono il piccolo Marshall profondamente scosso. Tornato a scuola, dopo che le rivolte furono sedate, Marshall fu vittima egli stesso di discriminazione razziale. Per la prima volta nella sua giovane vita era bersaglio dell’odio discriminatorio, subito dopo aver visto così tanta violenza tutto interno a sé. Allo stesso tempo, Marshall racconta di aver visto sin da piccolo anche un altro lato dell’umanità. Ricorda che sua nonna era completamente paralizzata e che quando sua mamma e suo zio la accudivano, lo facevano con cura, amore e un bellissimo sorriso stampato sul volto. Quindi Marshall Rosenberg, sin da bambino, iniziò a porsi questa domanda: com’è che ci sono persone che si fanno violenza l’un l’altro e persone che invece contribuiscono con gioia al benessere degli altri?

In cosa consiste

La CNV è pensiero, linguaggio e comunicazione e ci avvicina alla nostra vera natura che ci porta a connetterci gli uni con gli altri. Lo scopo della CNV è quello di favorire lo scambio compassionevole con gli altri, cioè partendo dal cuore, lasciando così emergere la nostra vera natura di esseri umani. La CNV è anche chiamata “linguaggio giraffa”, perché la giraffa, per ragioni fisiologiche (cioè per la lunga strada che il sangue deve percorrere dal cuore alla testa contrastando la forza di gravità) ha un cuore molto grande rispetto alle proporzioni del resto del corpo. Il linguaggio violento, cioè quello a cui siamo normalmente abituati è invece chiamato “linguaggio sciacallo”.

La CNV è un processo che consta di quattro componenti e due parti.

Le quattro componenti sono:

  • osservazioni;
  • sentimenti;
  • bisogni;
  • richieste.
  1. Occorre osservare le azioni concrete, senza giudicare. Ad esempio, se io dico “Lasci sempre tutto in disordine!” Esprimo un giudizio e una valutazione. Invece se dico “Stamattina sei uscito senza lavare i piatti della tua colazione.” Sto facendo un’osservazione.
  2. Poi dobbiamo dire come ci sentiamo, cosa proviamo in relazione a ciò che abbiamo osservato. Quindi, continuando l’esempio di prima: “Questo mi fa sentire frustrato e triste…
  3. In seguito, dobbiamo avere il coraggio di dire onestamente quali sono i bisogni che si collegano ai sentimenti che abbiamo identificato: “… perché ho bisogno di ordine e di tranquillità quando torno a casa…
  4. Infine, occorre che esprimiamo chiaramente e specificamente le nostre richieste: “Potresti per favore mettere i piatti in lavastoviglie dopo la colazione?

Questo processo in quattro punti può essere usato sia per esprimerci empaticamente, sia per ricevere empaticamente ciò che esprime qualcun altro. Esprimerci e ricevere empaticamente sono le due parti della CNV.

Perché mi è utile

Lo studio e la pratica della CNV mi aiuta innanzitutto ad osservare il modo in cui comunico e a modificarlo in modo che serva la mia natura empatica. Mi aiuta anche ad accogliere ciò che ricevo dagli altri abituandomi ad osservare senza giudicare, a guardare ai sentimenti e ai bisogni che essi esprimono e a pensare delle azioni concrete e precise che possano migliorare la mia vita e quella di chi sta comunicando con me. Nelle situazioni di conflitto, la capacità di restare collegati alla mia vera natura, è ciò che può fare la differenza tra l’aumento o il perpetuarsi del conflitto e la possibilità di essere generativi e aperti al futuro.

La CNV è una mia compagna di viaggio da tanti anni ormai. Tanto è stato semplice capire come funziona, quanto è stato impegnativo incorporarla nel mio modo di essere. Ogni tanto – lo ammetto – la sfuggo, ma basta ritrovarla ed in un attimo sono di nuovo a casa.

 
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