Stimolata da un interessante webinar con la Prof.ssa Costanza Marzotto che illustrava il suo ultimo libro: “I nonni e la separazione” pubblicato dalla Casa Editrice S. Paolo, ho ripensato alla mia esperienza e in particolare al rapporto con la mia nonna materna.
Rimasta vedova a soli cinquant’anni si è occupata di me e di mia sorella per un lungo periodo, facendo la nonna quasi a tempo pieno. Sempre indaffarata, non ha mai mancato di sensibilità. Trasmetteva con passione tutto quello che aveva imparato dal suo lavoro, raccontandoci qualche segreto delle sue esperienze che tuttora conservo.
Teneva a farci conoscere i luoghi dove aveva vissuto, i parenti e gli amici che facevano parte della sua cerchia. Ci raccomandava sempre di pensare anche agli altri, soprattutto se in difficoltà.
La disponibilità di mia nonna ha inevitabilmente comportato il sacrificio di alcuni suoi desideri. Si è fatta carico di noi per permettere ai nostri genitori di lavorare, garantire stabilità economica alla famiglia e permettere alle figlie di studiare.
Il tanto tempo con la nonna ha determinato un’assenza dei miei genitori nel quotidiano e la mancanza di un rapporto significativo con loro. Rapporto di cui sentivo la necessità e che ho recuperato dopo parecchi anni, grazie al mio carattere temerario.
A partire da queste riflessioni, è nata in me l’intenzione di organizzare un evento sul mio territorio, incentrato sui legami generazionali: sia quando la famiglia cresce e si sviluppa sia quando i legami si interrompono a causa, ad esempio, di una separazione
Ho voluto sottolineare il tema del rapporto tra nonni e nipoti e i relativi bisogni affettivi, emotivi e di appartenenza.
Il video-incontro dal titolo “NONNI E NIPOTI: LA GIOIA DELL’INCONTRO” è stato realizzato presso il Consultorio Familiare il Consultorio Familiare dell’ASST di Cremona dove lavoro come assistente sociale, con la partecipazione della dott.ssa Beatrice Morandi, come me collaboratrice dello Studio T. d. L. della dott.ssa Isabella Buzzi.
L’argomento è stato suddiviso in tre parti:
- I legami generazionali
- I nonni di oggi: il legame con i nipoti e con i genitori
- Nonni al tempo del Covid: ripercussioni dell’emergenza sanitaria sulle relazioni familiari
I legami generazionali
Le generazioni, tramite i nonni, rappresentano il collegamento simbolico-culturale tra le stirpi. I legami generazionali creano storia, ricordi ed eventi. Un vero e proprio patrimonio da trasmettere ai discendenti per consentirgli di affrontare le nuove sfide personali e sociali.
Usando le parole di Silvia Vegetti Finzi, i nipoti hanno bisogno per la loro crescita di
[…] entrare in un sistema di relazioni che parte dal passato e si dirige verso il futuro.
Per agevolare lo sviluppo della propria identità e autorealizzazione, ogni persona ha bisogno di appartenere a una comunità familiare che consenta l’espressione di emozioni, affetti, intimità e creatività e riconosca a ognuno un posto significativo nelle relazioni familiari.
Ogni membro ha diritto di far parte di un sistema familiare e ogni esclusione o interruzione di rapporti può rappresentare un ostacolo alla propria crescita personale e sociale.
È dunque importante la trasmissione di eredità materiali e simboliche che permettano ai nipoti di entrare in un sistema di relazioni che, sempre secondo Silvia Vegetti Finzi, “parta dal prima e si diriga al dopo”.
È quindi fondamentale che i nonni possano sentirsi legittimati e riconosciuti rispetto al compito di passaggio intergenerazionale del patrimonio familiare. Ciò può avvenire attraverso la vicinanza e il racconto “affettivo” con fotografie, oggetti, ricordi e possibilmente la visita, insieme ai nipoti, di luoghi significativi per la storia della famiglia.
Nonni di oggi: il legame con i nipoti e con i genitori
I nonni che hanno concluso la loro attività lavorativa spesso aiutano i figli nella gestione dei nipoti. Complice anche il miglioramento del tenore di vita e le condizioni di salute rispetto alle generazioni passate, sembrano desiderosi di mantenersi attivi e disponibili.
I nonni manifestano nei confronti dei nipoti un modello educativo meno autoritario rispetto al passato, mostrandosi più allegri e spensierati. Tendono a giocare con i nipoti e lasciarsi coinvolgere nel loro mondo, come se tornassero a essere bambini. A volte, sono i nipoti a scegliere il nonno preferito per i giochi, la lettura, o altre forme di svago.
Diventare nonni è anche un’occasione per ripensare al rapporto con i propri figli, valorizzare la storia degli affetti familiari, ricreare vicinanza e intimità.
La nascita di un nipote consente di dare continuità alla generazione: è un orgoglio per il nonno e un proseguimento della maternità per la nonna.
I nonni si occupano della gestione dei nipoti anche quando si presentano difficoltà in famiglia: impegni di lavoro o eventi di fragilità (ad esempio una separazione).
Sono presenti anche in caso di problemi economici conseguenti alla precarietà lavorativa delle nuove generazioni e, grazie alla loro disponibilità, spesso è possibile ridurre le spese per asili nido e baby-sitter.
In virtù del fatto di avere meno responsabilità educative rispetto ai compiti genitoriali di accompagnamento alla crescita, i nonni appaiono meno ansiosi nella gestione dei propri nipoti.
A questo riguardo, è importante sottolineare che nonni e genitori hanno compiti ben diversi e, seppur all’interno di un dialogo costruttivo e rispettoso delle differenze, è sempre importante rispettare le regole educative stabilite dai genitori. Infatti, i nonni non dovrebbero assumersi deleghe eccessive nell’accudimento dei nipoti, sia perché non sono la loro unica ragione di vita, sia perché i genitori non devono rinunciare alla relazione con i propri figli.
Nonni e fragilità Covid-19
L’emergenza sanitaria ha reso più vulnerabili i nonni, che hanno inevitabilmente vissuto un cambiamento d’immagine: spesso da persone con un ruolo di sostegno alla crescita dei nipoti, si sono sentiti d’un tratto persone a rischio di vulnerabilità con maggiore necessità di protezione.
Durante l’epidemia i contatti diretti con i nipoti sono stati forzatamente interrotti e l’utilizzo di mezzi tecnologici si è rivelato importante per mantenere i rapporti a distanza. A questo proposito, i nipoti, generalmente esperti nell’uso di tablet e smartphone, sono spesso diventati veri e propri insegnanti per i loro nonni.
In questo contesto ha rivestito grande importanza non eccedere nella manifestazione di preoccupazione per l’epidemia. Infatti i bambini e i ragazzi che vanno a scuola ricevono tante informazioni su come prevenire il contagio e sono capaci di utilizzare i dispositivi e di mettere in atto comportamenti adeguati e rispettosi nei confronti degli altri.
Riflessioni conclusive
I partecipanti a questa iniziativa hanno mostrato grande interesse e apprezzamento per l’argomento. Ecco, in breve, quanto emerso:
- la necessità di valorizzare il legame generazionale nella storia personale e nella crescita della famiglia, aspetto che invece spesso viene dato per scontato
- l’effettiva difficoltà a stabilire dei confini chiari tra i compiti educativi dei nonni e dei genitori
- l’impegno quotidiano nel sostenere i propri figli nella gestione dei loro bambini, percepito spesso come una necessità
- il disagio per l’interruzione dei rapporti con i nipoti e la fatica emotiva che deriva dal dover accettare questa situazione di emergenza sanitaria e di pericolo
- il valore della tecnologia, riconosciuto anche da una generazione che spesso non la ritiene così fondamentale, che ha permesso di poter mantenere viva la comunicazione con i nipoti anche senza il contatto diretto