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L’INCONTRO CON L’AMORE TRA DISPONIBILITÀ, FOLLIA E CORAGGIO

In “Mantieni il bacio. Brevi lezioni sull’amore” lo psicoanalista Massimo Recalcati scrive “Il primo bacio sapeva di menta”. Il bacio è il superamento di una soglia sottile ed è ciò che definisce l’amore. La lingua definisce il bacio tra gli amanti. Nel mondo animale, infatti, non esiste il bacio. Incontriamo l’alfabeto, le parole, la lingua straniera dell’altro attraverso il bacio. L’incontro con l’altro, attraverso il bacio, è l’incontro con lo straniero.

Nell’unione con l’altro occorre avere cura di non saccheggiare il corpo dell’altro ma di trasformarlo. Trasformare il corpo in un libro e non stancarsi di ripeterne la lettura è in quel momento che nasce l’amore.  Per leggere ci vuole dedizione, cura, silenzio. Questa è la forza dell’amore.

Non esiste incontro d’amore familiare: quando l’amore diventa familiare non brucia più. La magia dell’amore avviene quando facciamo esperienza di rinnovare l’origine ed è questa la bellezza estatica dell’amore.

Come comincia un amore? L’amore parte da una promessa. Attraverso l’incontro che non significa conoscere qualcuno. L’incontro accade per caso e la conoscenza non determina l’incontro. Per conoscere qualcuno occorre avvicinarsi all’incontro disarmati. L’incontro è una sorpresa. Avviene per puro caso. L’incontro è un evento che rompe lo scorrere indifferenziato del tempo. L’evento inatteso, casuale è ciò che trasforma il tempo ordinario in un tempo straordinario.

Dopo l’incontro c’è un prima ed un dopo. L’amore nella storia del soggetto spacca il tempo: fa esistere il tempo in un modo nuovo. In “Ultimo tango a Parigi” Marlon Brando dice “ci siamo incontrati per caso ma dire ti amo significa trasformare il caso in un destino”.

Trasformare il caso in un destino è rappresentato, ad esempio, dal matrimonio: trasformare il caso in un destino attraverso la frase “finché morte non ci separi”. Per sempre è la parola che anima la voce degli amanti. Per sempre è la vocazione dell’amore: ogni volta che nasce un amore c’è la parola per sempre. L’amore dichiara sempre che è per sempre ma niente assicura che il nostro amore sarà per presente. Lacan, psicoanalista francese, dice che ancora è la parola degli amanti, “ti voglio ancora”.

La domanda d’amore porta con se l’esclusività. L’esclusività non è un’appropriazione. Amore è amore della libertà dell’altro: si vuole l’ideale, ossia che l’altro scelga sempre, tra tutti quelli che incontra, me. L’amore porta con sé la richiesta che, in modo libero, l’altro sia sempre fedele e sia sempre mio. Spesso la violenza nei rapporti fa dell’altro qualcosa di mio, cancellando quindi la libertà. Cancello la libertà dell’altro affinché l’altro sia mio.

L’amore, che porta con sé l’incontro con lo straniero, il lavoro paziente di cura e di scoperta dello straniero e l’amore della libertà dell’altro che, tra tutti, rinnova la sua scelta, è l’esperienza massima della divisone, non dell’unione. Ero unito finché ero da solo. Ora, nell’amore insieme all’altro, l’altro ha un pezzo di me.

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